P. Berra: Viaggio tra Lario e Brianza sulle orme dei grandi artisti

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Titel
Como un quadro. Viaggio tra Lario e Brianza sulle orme dei grandi artisti


Autor(en)
Berra, Pietro
Erschienen
Como 2020: New Press Edizioni
Anzahl Seiten
133 S.
Rezensiert für infoclio.ch und H-Soz-Kult von
Vera Segre

L’agile volumetto, che comprende interventi di Alberto Longatti e Clemente Tajana, è organizzato come un itinerario lungo le sponde del Lario, diviso in quattordici tappe e preceduto da una cartina geografica, che ne fa una potenziale guida di viaggio per esplorazioni nelle quali natura e cultura si intrecciano inestricabilmente. Una lettura accattivante e istruttiva, strabordante di informazioni interessanti e stimoli a ulteriori approfondimenti, con l’intento esplicito di incoraggiare un turismo consapevole e sostenibile.

Per capire la genesi di questa pubblicazione, non si può non menzionare tutta la serie di iniziative che fanno capo al suo autore, attivo come poeta, scrittore e giornalista, che coinvolgono vaste cerchie di persone nell’associazione chiamata Sentiero dei sogni (www.sentierodeisogni.it), volta a promuovere eventi di carattere letterario, ma anche esplorazioni concrete del territorio lariano che vanno sotto il nome di Passeggiate creative. L’associazione non manca di lasciare tracce sul territorio, come per esempio la creazione, in sinergia con le amministrazioni locali e varie fondazioni culturali, della Lake Como Poetry Way, un percorso di dodici chilometri scandito in quindici incontri con poeti che si sono espressi in relazione ai luoghi che il percorso attraversa (scaricabili da podcast) e da dodici cassette di bookcrossing. Nell’elaborazione del materiale in parte confluito nel volume Como un quadro l’associazione si è spinta anche a organizzare concorsi fotografici mirati alla ricostruzione visiva di determinati itinerari paesaggistico-culturali, i cui risultati sono stati messi in comune su Wikimedia Italia, con l’intento di dare maggiore risonanza al progetto e far conoscere meglio, anche a livello internazionale, il territorio lariano, nella sua rilevanza culturale, una sorta di «museo diffuso e a cielo aperto», come dice Pietro Berra nell’introduzione. L’apertura culturale che caratterizza l’associazione, l’ha spesso portata a incursioni ed esplorazioni sui molteplici legami con il Canton Ticino.

Il percorso che il libro propone si articola intorno a un centinaio di dipinti (tele, acquarelli, qualche disegno e qualche affresco), tutti riprodotti a colori, molto ben leggibili, inanellati uno dopo l’altro in un affascinante percorso di indagine e scoperta, non solamente iconografico, ma anche letterario, in quanto i luoghi dipinti dagli artisti vengono illustrati anche dalle parole di autori coevi che ne hanno parlato, fra i quali Percy Bhysse Shelley, Carlo Amoretti, Flaubert, Stendhal, Mark Twain, eccetera. Con vivacità e naturalezza l’autore, partendo da immagini che risalgono fino al 1600, guida il lettore alla conoscenza della storia dei luoghi, ricostruendo le tappe attraverso le quali essi hanno cambiato o conservato il loro aspetto. Il percorso diventa geografico e storico al tempo stesso, oltreché artistico e letterario. Vengono molto ben focalizzati i momenti in cui il Lago di Como diventa parte del Grand Tour e attira l’attenzione di personaggi del calibro di William Turner, John Ruskin, Lady Morgan, dei quali si seguono attentamente i passi per capire nel dettaglio cosa li aveva attirati e le trasformazioni che la città e le sponde del lago hanno man mano subito.

La poco conosciuta attività di Umberto Boccioni come disegnatore di cartoline per la tipografia di Gabriele Chiattone, nonché le vicende di un manifesto in stile liberty disegnato dal giovanissimo Boccioni per l’Esposizione di Pittura e Scultura del 1909 a Brunate, sono messe in luce da uno degli interventi di Alberto Longatti, che arricchiscono il volume di personali approfondimenti in materia artistica. Non manca lo scandaglio della pittura e della grafica vedutistica, dove emergono anche alcuni nomi di incisori svizzeri come Peter Birmann, o editori svizzeri molto importanti in questo campo, come Orell Füssli. Più curiosa la notizia che Winston Churchill abbia soggiornato sulle rive del lago di Como nel settembre 1945, dopo la sua sorprendente sconfitta elettorale in patria, e qui abbia realizzato numerosi dipinti paesaggistici, poi pubblicati in un volume del 1948, Painting as a Pastime, cercando di dare una plausibile copertura al vero scopo del suo viaggio: trovare e far sparire le tracce della sua corrispondenza con Benito Mussolini. Risalendo le sponde del lago ci vengono narrate vicende storiche legate alle singole località o alle numerose ville, come ad esempio Villa Vigoni Mylius a Loveno, sede di un Centro culturale italo-tedesco, dove Francesco Hayez fu spesso ospite.

L’attenzione del lettore viene poi attirata anche sull’esistenza di antiche fabbriche dismesse, importanti per l’economia locale, o percorsi ferroviari che hanno segnato la storia di questi luoghi, come la ferrovia che da Menaggio portava a Porlezza, sulla quale salì anche Franz Kafka, lasciandone testimonianza nel suo diario. Un piccolo approfondimento è ancora dedicato alla storia della cartolina, come documento iconografico, dove imprenditori tedeschi, come Rorich di Norimberga, e svizzeri come Locher di Zurigo, ebbero un ruolo di primaria importanza nel dare visibilità e notorietà internazionali ai laghi, Lario e Ceresio compresi. Molto gustoso il racconto di come l’idea dell’invenzione del procedimento fotografico negativo-positivo sia venuta a William Fox Talbot mentre cercava con scarso successo di ritrarre paesaggi delle rive del Lario, come spiega egli stesso nell’introduzione al suo libro The pencil of nature del 1844.

Oltre alle sponde del Lario, il volumetto include nei suoi itinerari la zona compresa fra Como e Lecco. Sono queste le aree dove Giovanni Segantini visse per alcuni anni prima di trasferirsi in Engadina, dapprima sulle rive del lago di Pusiano, dove dipinse alcuni fra i suoi quadri più famosi, come Ave Maria a trasbordo e poi sui monti di Caglio, dove realizzò la monumentale composizione en plein air dal titolo Alla Stanga. Sia Caglio sia Pusiano hanno allestito in anni recenti due musei a cielo aperto dedicati a Segantini, con riproduzioni di grande formato ambientate nel contesto originale in cui vennero realizzate le numerose opere di questo periodo della sua produzione. Veri e propri itinerari, che consentono, anche mediante visite guidate, di ripercorrere le orme di questo artista così sensibile ai paesaggi dei laghi e delle montagne delle Prealpi.

Il ramo lecchese del Lario, infine, meno frequentato dagli artisti nordeuropei durante il Grand Tour, ospita però, come segnala Pietro Berra, il tratto più suggestivo del Sentiero di Leonardo, un percorso pedonale di grande fascino, inaugurato in occasione del cinquecentenario della morte del grande artista, che insegue i luoghi e i paesaggi da lui studiati e immortalati.

Gli spunti per rivisitare questi luoghi con occhio attento e amorevole sono quindi numerosissimi in questo prezioso volume; unico suo difetto: la legatura molto fragile, che regge poco alla consultazione.

Segre, Vera Luisa: Rezension zu: Berra, Pietro: Como un quadro. Viaggio tra Lario e Brianza sulle orme dei grandi artisti, Como 2020. Zuerst erschienen in: Archivio Storico Ticinese, 2021, Vol. 169 pagine 153-155.

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Veröffentlicht am
07.03.2024
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